Leggi il nuovo numero della rivista dedicata ai trattamenti delle superfici e alle finiture organiche e inorganiche: edizione speciale sull’alluminio!
Negli ultimi anni le aziende hanno dovuto confrontarsi con una serie di accadimenti che hanno completamente stravolto, sia in positivo sia in negativo, paradigmi industriali sedimentati da tempo.
L’avvento della quarta rivoluzione industriale, con il suo ampio utilizzo dell’automazione, dei dati e dell’intelligenza artificiale, oggi transita verso un nuovo modello collaborativo, quello dell’Industria 5.0, che integra in modo centrale la dimensione umana, la sostenibilità ambientale e sociale con le tecnologie più avanzate.
La Grande Crisi della Supply Chain del 2021-2023, innescata dalla pandemia ma radicata nell’essenza stessa della globalizzazione, che aveva creato un sistema fragile, ha portato a un nuovo tipo di globalizzazione, meno integrata e più regionale, in cui la stabilità politica e la sicurezza delle forniture pesano quanto i costi di produzione. Per molte industrie la sfida sarà adattarsi a una catena di fornitura più corta, più costosa ma anche potenzialmente più sicura.
Lo spostamento dei corridoi commerciali, dimostrato dai dati 2021-2023, conduce un progressivo “decoupling” tra Occidente e Cina, con un aumento dei commerci di EU e Nord America con l’India e altri paesi del “Global South,” nonché a con un progressivo spostamento della produzione verso paesi più vicini e politicamente stabili (reshoring, friendshoring, nearshoring). A peggiorare la situazione, i dazi introdotti come strumenti di protezione dei mercati nazionali aggiungono ulteriori pressioni.
In sintesi la globalizzazione sta diventando più costosa: ciò che una volta era un vantaggio competitivo ora è un rischio economico da gestire con attenzione.
E poi c’è la sostenibilità, che oggi non è più un optional, ma un imperativo soprattutto nei settori tradizionalmente energivori o con processi complessi come il trattamento delle superfici. La domanda sorge spontanea: il mercato è pronto a pagarne il prezzo?
Le industrie a livello globale devono essere in grado di agire su una moltitudine di fronti: aumentare efficienza e flessibilità operative, personalizzare i prodotti, ridurre i costi e l’impatto ambientale, ottimizzare la catena di fornitura, migliorare la sicurezza sul lavoro e creare un’offerta di lavoro di qualità e in linea con le richieste delle nuove generazioni, infine accelerare l'innovazione tecnologica.
La vera sfida per le imprese è trasformare questi costi in opportunità, proponendo al mercato un valore reale e riconoscibile, rendendoli investimenti vantaggiosi, resistendo alle oscillazioni dei mercati.
Sono tutti temi complessi di cui, per limiti di spazio, ho potuto darvi solo un breve accenno, ma emergono in modo chiaro e articolato nelle prossime pagine, dove troverete anche un’analisi dettagliata dello scenario geopolitico e della ridefinizione delle rotte commerciali e delle catene di fornitura a firma di ChemQuest, azienda globale di consulenza specializzata nel settore delle specialità chimiche e dei materiali.
Questa edizione è particolarmente ricca di contenuti internazionali grazie alle numerose missioni all’estero di ipcm®, le ultime in India e negli Stati Uniti rispettivamente alle fiere Surface & Coatings Expo a Chennai e Fabtech a Chicago.
In India abbiamo conosciuto un mercato dinamico, in grande fermento e assetato di conoscenza tecnica e di cultura industriale. Fra le mille contraddizioni di questo paese, abbiamo visitato realtà industriali avanzate con prodotti di altissima qualità. Negli USA abbiamo assistito alla nascita di relazioni e partnership commerciali sempre più strette fra aziende statunitensi ed europee, superando la gabbia dei dazi con le competenze, la tecnologia e le proposte di valore.
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