I ricercatori hanno sviluppato un rivestimento intumescente simile alla lava

Date: 24/01/2022
Categorie: Ricerca e sviluppo
Testing for the flame retardant coating

Un team della University of Southern Queensland, guidato dal professor Pingan Song, ha sviluppato un rivestimento antincendio simile alla lava e non tossico.

I ricercatori della University of Southern Queensland (Australia) hanno annunciato lo sviluppo di un nuovo rivestimento antincendio atossico, che potrebbe evitare che gli edifici vengano avvolti dalle fiamme.

Lo studio, guidato dall’ingegnere chimico Pingan Song, si è ispirato dalla lava, una delle sostanze più calde presenti sulla superficie terrestre. Come la lava, il nuovo rivestimento ibrido si scioglierebbe formando gradualmente uno strato ceramico fluido ma non combustibile se esposto al calore estremo.

“La lava è come un liquido viscoso ma non infiammabile. Una volta raffreddata, si solidifica in uno strato ceramico che non supporta il fuoco. Ispirati da questo interessante fenomeno, abbiamo progettato un rivestimento intumescente che può creare uno strato ceramico non combustibile, che possa offrire protezione dal fuoco ai substrati sottostanti, proprio come uno scudo antincendio”, ha affermato il professor Pingan Song.

Il ritardante di fiamma è composto da una miscela di diverse polveri di ossido metallico (inclusi ossido di alluminio, silicio, calcio e sodio) che inizia a fondere a circa 350°C (al di sotto della temperatura della maggior parte delle fiamme), formando una lastra simile al vetro. I ricercatori hanno poi aggiunto minuscole scaglie di nitruro di boro, che fluiscono facilmente e aiutano a riempire gli spazi tra gli ossidi metallici durante la formazione dello strato vetroso. Hanno infine aggiunto un polimero ritardante di fiamma che agisce da legante per l’intera miscela.

Spruzzando questo nuovo rivestimento sui materiali da costruzione – come la schiuma termica isolante e le strutture in legno e acciaio – si possono prevenire disastri come l’incendio della Greenfell Tower di Londra nel 2017, nel quale persero la vita 72 persone. Oltre agli edifici, il rivestimento può essere applicato anche in settori diversi, per esempio mobili in legno, miniere, gallerie e trasporti.

“Le schiume polimeriche sono state identificate come la causa principale di recenti catastrofi, in particolare quella della Greenfell Tower. I materiali in legno massello, ampiamente usati negli edifici ma estremamente infiammabili, possono anche innescare incendi, come successo a Notre-Dame de Paris nel 2019. Il nostro rivestimento intumescente produce uno strato ceramico molto robusto e termicamente stabile rispetto ai rivestimenti esistenti, che solitamente producono uno strato protettivo fragile e che degrada ad alte temperature”, prosegue Song.

Il rivestimento ignifugo deve ancora essere sottoposto a ulteriori test e perfezionamenti prima del lancio sul mercato, previsto entro tre anni.

La ricerca, finanziata da una Future Fellowship dell’Australian Research Council è stata pubblicata sulla rivista Matter.