I produttori di rivestimenti industriali colpiti dall’aumento dei prezzi delle materie prime e dei costi dell’energia e dei trasporti

Date: 31/03/2022

L’ultimo rapporto della British Coatings Federation mostra un aumento nei costi di materie prime, energia e trasporti, che colpisce duramente i produttori di vernici decorative e di rivestimenti industriali.

Come riporta la British Coatings Federation (BCF) nelle ultime settimane una nuova ondata di rialzi nei prezzi delle materie prime ha colpito il settore delle vernici decorative e dei rivestimenti industriali, con un aumento nel costo dell’energia e dei trasporti e crescenti preoccupazioni relative alla guerra in Ucraina e all’economia mondiale.

Secondo l’ONS i prezzi delle materie prime nel settore delle vernici sono aumentati del 20% a febbraio rispetto a un anno fa, mentre quelli di molte materie prime fondamentali sono triplicati e oltre.

A partire dal 29 marzo i prezzi spot del barile Brent sono aumentati del 75% rispetto a un anno fa, con aumenti simili per prodotti come l’N-Butanolo e lo Xylene. Altrove sono stati osservati prezzi più alti per le resine e i materiali ad esse correlati, con un aumento del 110% nell’ultimo anno per le resine epossidiche e del 40% per la nitrocellulosa.

Per quanto riguarda i pigmenti i prezzi sono aumentati nella maggior parte delle aree, con il biossido di titanio che a gennaio ha registrato un +22%, fino a raggiungere il nuovo picco di 2.836 £ a tonnellata. Anche il prezzo degli imballaggi è aumentato molto negli ultimi mesi: le latte da 2,5 litri, per esempio, hanno visto un aumento del 44%, che è stato simile anche per i contenitori in plastica.

“Tutto ciò ancora prima che gli ulteriori aumenti annunciati nei giorni scorsi entrino in vigore, con molti fornitori che in alcuni casi hanno imposto sovrapprezzi per cause di forza maggiore. Ciò significa inevitabilmente prezzi più alti e, con l’inflazione che incide ora sulla fiducia sia delle imprese che dei consumatori, nel corso del prossimo anno ci sarà un ulteriore indebolimento della domanda in generale. Si prevede che anche i budget più limitati di famiglie e imprese faranno spostare la priorità verso le aree di spesa essenziali”, riporta BCF.

Anche i costi energetici maggiori stanno avendo un impatto importante sul settore.

I dati di Ofgem mostrano un aumento dei prezzi del gas da 48$/therm a inizio 2021 a 210£/therm a gennaio di quest’anno, con incrementi simili per l’energia elettrica. Le aziende associate segnalano anche molti casi di fornitori che hanno applicato supplementi energetici nelle scorse settimane.

Anche i problemi di approvvigionamento di molte materie prime sono una preoccupazione importante per tutte le aziende. Il problema è iniziato con l’allentamento delle restrizioni Covid-19 all’inizio dello scorso anno e la situazione è ora peggiorata dall’aumento del costo dei trasporti, più che raddoppiato in un anno.

Ultima ma non per importanza, la situazione in Ucraina sta sconvolgendo i mercati mondiali in più aree. Oltre al terribile costo umanitario della guerra, la situazione sta avendo un forte impatto sulla catena di approvvigionamento. Per esempio, Russia e Ucraina sono i principali produttori di olio di girasole e la guerra sta avendo un effetto a catena sul settore delle resine alchidiche. Inoltre, molti minerali provengono dalla Russia, alcuni dei quali non facilmente sostituibili, e le rotte di esportazione via terra attraverso la Russia sono state distrutte.

In Cina una nuova ondata di lockdown per Covid-19 sta riducendo ulteriormente le materie prime disponibili per il mercato europeo.