La crescente spinta alla regolamentazione dei PFAS - IDTechEx evidenzia l'aumento dell'azione globale

Date: 30/04/2025
IDTechEx Highlights Rising Global Action

Il rapporto complementare di IDTechEx, “PFAS Treatment 2025-2035: Technologies, Regulations, Players, Applications”, esplora le tecnologie e le iniziative volte a rilevare e rimuovere i PFAS dall'ambiente. Il rapporto valuta anche gli sforzi per mitigare i danni a lungo termine causati dal loro uso diffuso.

Le sostanze per- e polifluoroalchiliche (PFAS), un'ampia famiglia di sostanze chimiche che comprende varianti polimeriche e non, sono ampiamente utilizzate in diversi settori, dai trasporti ai beni di consumo. Tuttavia, le crescenti preoccupazioni per l'ambiente e la salute stanno spingendo a un maggiore controllo normativo. Un nuovo rapporto di IDTechEx, "Per- and Polyfluoroalkyl Substances (PFAS) 2025: Emerging Applications, Alternatives, Regulations", esamina il panorama in evoluzione della regolamentazione dei PFAS, sia a livello globale che per specifici composti del gruppo.

Tra gli usi più controversi dei PFAS vi è la loro applicazione negli imballaggi alimentari a base di carta e fibre, spesso promossi come alternativa sostenibile alla plastica monouso. Questi materiali sono in genere rivestiti di PFAS per garantire la resistenza all'olio e all'acqua. Tuttavia, alcuni studi hanno dimostrato che questi rivestimenti possono penetrare negli alimenti e persistere nell'ambiente dopo lo smaltimento, mettendo in dubbio le loro credenziali ecologiche.

I PFAS sono noti per la loro persistenza nell'ambiente e per la loro natura bioaccumulativa, il che significa che non si decompongono naturalmente e possono accumularsi nell'acqua, nel suolo, nell'aria e persino nel corpo umano. I prodotti contenenti PFAS contribuiscono alla contaminazione dell'ambiente attraverso lo scarico delle acque reflue e la fuoriuscita dalle discariche. Attualmente se ne rilevano tracce nell'acqua potabile e nelle emissioni atmosferiche di tutto il mondo.

La risposta a queste sfide sta prendendo piede a livello globale. Mentre molti Paesi non hanno ancora implementato le restrizioni, altri stanno facendo da apripista. In particolare, l'Unione Europea sta valutando la possibilità di vietare completamente la produzione, la vendita, la distribuzione e l'uso dei PFAS. La bozza di proposta prevede alcune esenzioni, in particolare per i prodotti farmaceutici e alcuni prodotti fitosanitari, e può concedere deroghe temporanee per applicazioni specifiche, con un periodo di tolleranza di 6,5 o 13,5 anni a seconda di fattori quali la disponibilità di alternative più sicure.

I principali comitati normativi dell'UE, il SEAC (Comitato di analisi socioeconomica) e il RAC (Comitato di valutazione dei rischi), si sono riuniti nel corso del 2024 per valutare le implicazioni di un divieto generalizzato in diversi settori. Altre riunioni sono previste per il 2025, incentrate sugli usi nei lubrificanti, nei dispositivi medici, nell'elettronica e nei semiconduttori. Le raccomandazioni finali, che dovrebbero essere presentate al Parlamento europeo nel 2026, potrebbero aprire la strada a regolamenti che entreranno in vigore già nel 2027.

La crescente consapevolezza dei consumatori e la crescente pressione normativa stanno spingendo altre nazioni a prendere in considerazione divieti simili. Queste preoccupazioni vanno ben oltre gli imballaggi. IDTechEx analizza anche l'uso dei PFAS in settori come i veicoli elettrici, le membrane a scambio ionico, i sistemi di gestione termica dei centri dati, i componenti 5G ad alta frequenza e le guarnizioni specializzate. In ognuno di questi settori si sta iniziando a discutere della fattibilità dell'eliminazione dei PFAS e della ricerca di alternative valide.